Nota n°8252 del 6 maggio 2016 - Continuano ad essere segnalate sul territorio nazionale, talvolta, macroscopiche irregolarità, anomalie, e incongruenze che afferiscono alla gestione degli appartenenti ai ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria con pesanti ricadute sia sull’organizzazione del servizio operativo sia sui carichi di lavoro che si riversano sui restanti ruoli.
Quando si tratta di conferire incarichi e mobilitare i Funzionari del Corpo, difatti, non pare vigano regole precise, così il pur anacronistico e peraltro mai soddisfacente decreto ministeriale del 28 gennaio 2004 (Compiti e Mansioni) sembra superato dai fatti, oltre che dalla storia, eppure non si ha notizia di iniziative per la sua riformulazione e lo stesso PCD del 9 luglio 2013 (mobilità e conferimento incarichi) risulta ampiamente disatteso.
In un siffatto marasma, al centro come in periferia, avviene un po’ di tutto e le regole di trasparenza, imparzialità, efficienza, efficacia e buon andamento amministrativo vengono considerate alla stregua di pure astrazioni.
Solo per citare alcuni casi concreti e non certo esaustivi, ne sono esempio lampante le situazioni ingeneratesi in Triveneto e in Toscana.
In Triveneto colui che rivestiva l’incarico di Comandante del Reparto presso la CC di Padova è stato distaccato, con disposizione del Provveditorato Regionale, a prestare servizio presso il PRAP con l’incarico di Capo Sezione all’Ufficio Detenuti. Di conseguenza è stato indetto un interpello, sempre su base regionale, per individuare un altro Funzionario da assegnare temporaneamente presso la CC di Padova per svolgere le funzioni di Comandante.
Tuttavia la solerzia, l’autonomia e le prerogative esercitate dal PRAP di Padova in dette circostanze non paiono essere tali quando si debba far fronte ad analoghe esigenze operative dei Reparti e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti di altre sedi della circoscrizione. Basti pensare che presso la Casa Circondariale di Belluno, con ben tre Funzionari presenti, l’incarico di Coordinatore del NTP viene disimpegnato da un Assistente Capo e il PRAP attende da mesi determinazioni dal DAP!
Situazione in parte similare si registra in Toscana, dove la Casa Circondariale di Firenze “Sollicciano” è priva del Comandante del Reparto titolare (inviato in servizio altrove) e i pertinenti compiti vengono espletati da un Funzionario con qualifica di Vice Commissario distaccato, ad opera del PRAP, senza l’esperimento di alcuna particolare procedura dalla CR di Gorgona.
Casi analoghi, peraltro, sono stati determinati o favoriti direttamente dal Suo Ufficio e continuano, nostro malgrado, a registrarsi senza soluzione di continuità. Solo in data 15 aprile 2016, con nota n. 8233, abbiamo chiesto chiarimenti alla S.V. rispetto a palesi incongruenze registrate nell’interpello straordinario per l’impiego di Funzionari presso il CGMC.
Ma ancora prima, con nota n. 8132 del 3 dicembre 2015, avevamo rappresentato la necessità di ripristinare condizioni di legittimità e trasparenza in una materia da cui in gran parte discendono le sorti del Corpo di polizia e dell’Amministrazione penitenziaria, riflettendosi inevitabilmente anche sull’organizzazione dei Reparti e dei Nuclei T.P. e, dunque, sulle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria.
Pertanto, nell’allegare la corrispondenza richiamata sollecitandone cortese riscontro, si invita nuovamente la S.V. ad adottare le iniziative di diretta competenza allo scopo di addivenire a una regolamentazione organica, trasparente, efficiente ed efficace della materia anche, se del caso, previo confronto con le OO.SS. rappresentative per l’eventuale revisione delle intese vigenti.
Nelle more, si chiede altresì alla S.V. d’intervenire con assoluta urgenza presso i PPRRAAPP di Padova e Firenze affinché vengano regolarmente disciplinate e risolte le questioni cui si è fatto sopra cenno.
Nell’attesa, molti cordiali saluti.
F.to Il Segretario Generale Angelo Urso